Me hablas a mi prosa de luz trémula, me hablas desde la distancia
donde las huellas son aleaciones de la memoria en mi desmemoriada calleja. Me
hablas desde la página escrita con savia roja y polvo de vuelos. Me hablas a mi
, en silencio y hecha de renacimientos y me invitas al paso solitario donde el
lenguaje no alcanza para transformar el tiempo. Me hablas y cuando cierro los
ojos las no palabras arrebatan las alas, porque de eso se trata cuando se ahoga lo tácito en manos del
peso. Me hablas a mí prosa pesada de un agosto compacto en dos trazos y un
invierno gélido. Y yo, sordamente, te miro desde donde maduran las gotas que aunque ínfimas hacen de mi mirada la mar presente.
PESANTE PROSA
Parli alla mia prosa di luce tremula, mi parli dalla distanza dove le orme sono leghe della memoria nella mia smemorata viuzza. Mi parli dalla pagina scritta con linfa rossa e polvere di voli. Mi parla, in silenzio e fatta di rinascimenti e mi inviti al passo solitario dove il linguaggio non giunge per trasformare il tempo. Mi parli e quando chiudo gli occhi le parole strappano le ali, perché di ciò si tratta quando annega la cosa tacita in mani del peso. Mi parli prosa pesante di un agosto compatto in due tratti ed un inverno gelido. Ed io, sordamente, ti guardo da dove maturano le gocce che benché infime fanno del mio sguardo il mare presente.
Trad: Raffaele Serafino Caligiuri
PESANTE PROSA
Parli alla mia prosa di luce tremula, mi parli dalla distanza dove le orme sono leghe della memoria nella mia smemorata viuzza. Mi parli dalla pagina scritta con linfa rossa e polvere di voli. Mi parla, in silenzio e fatta di rinascimenti e mi inviti al passo solitario dove il linguaggio non giunge per trasformare il tempo. Mi parli e quando chiudo gli occhi le parole strappano le ali, perché di ciò si tratta quando annega la cosa tacita in mani del peso. Mi parli prosa pesante di un agosto compatto in due tratti ed un inverno gelido. Ed io, sordamente, ti guardo da dove maturano le gocce che benché infime fanno del mio sguardo il mare presente.
Trad: Raffaele Serafino Caligiuri
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