miércoles, 8 de octubre de 2014

Ode all'infinito- Tercer lugar- Premio Literario Internacional "Parete città della poesía"- Parete- Italia





dove ti perdi

o dove mi perdo

come assurda orma

nella lontananza

tu 

infinito

godi

della tacita

vecchiaia,

nonostante

nella trasparenza

dei tuoi occhi

o chissà sono i miei

già consumati

contemplo

il giubilo

dei tuoi uccelli.

È forse

questa aria

la vacuità

o la cima

dei confini

non sfioriti

È questo colore

forse

il fertile frutto

di un albero

eternamente

accarezzato.

È l'infinito

e la mia penna

che gode

dell'assoluto

e l' invano.

 Trad: Raffaele Serafino Caligiuri







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